CHIRURGIA ORALE

Cos’è e quando serve

Il chirurgo dentale si occupa di diversi interventi che trovano indicazione nell’eliminare il mal di denti (estrazioni di denti fratturati, radici o denti del giudizio), rimuovere infezioni (apicectomie), contrastare l’ipersensibilità dentale (ricopertura di recessioni gengivali), correggere difetti causati dalla patologia parodontale (levigatura radicolare, rimozione tasche ossee, rigenerazione tissutale), a fini estetici o ortodontici (frenulectomie, estrazioni selettive, estetica gengivale) o a fini protesici (chirurgia resettiva).

Il chirurgo orale effettua per prima cosa una corretta raccolta anamnestica per decidere come operare, quali precauzioni prendere, e quale terapia farmacologica associare, per rendere il post-chirurgico il più sereno possibile. Raccoglieremo informazioni cliniche e radiografiche per progettare al meglio l’intervento.

Il chirurgo orale a questo punto si occupa di spiegare l’intervento con consenso informato specifico e i consigli post-operatori. Nella visita pre-chirurgica si igienizza la bocca affinché la carica batterica sia la più bassa possibile il giorno dell’intervento.

Estrazione dente del giudizio

Nonostante siano nati come strumento utile per poter masticare e facilitare la digestione degli alimenti, nella società moderna i denti del giudizio sono visti più come “una preoccupazione” che una risorsa utile. 

Infatti si spera sempre che i denti non compaiano dato che – quando ciò accade – spesso si ricorre all’estrazione. 

D’altronde, a che serve una “fila aggiuntiva di denti” se tutti i cibi vengono cotti e non richiedono uno sforzo aggiuntivo per la masticazione?

Oggi i denti del giudizio portano spesso a problemi di infezioni, carie, parodontiti e simili… perciò la decisione è spesso presa in anticipo: estrazione! 

Un altro motivo per cui l’odontoiatra dovrebbe valutare di rimuoverli è per la questione spazio: la bocca ormai è di una dimensione più piccola rispetto al passato e… i denti del giudizio faticano a crescere, se non spingendo e muovendo tutto il resto della bocca, rovinando anni di apparecchio e di cure ortodontiche. 

Tornando alle carie, il problema non è causato tanto dal problema in sé – quanto dalla difficoltà di pulire una zona così scomoda della bocca, difficile da raggiungere con lo spazzolino da denti. 

Perciò una grossa carie su un dente del giudizio diventa quasi impossibile da curare – con tutti i disagi per il paziente:

  • Infiammazioni;
  • Dolori; 
  • Ascessi…

 

… che nei peggiori dei casi portano a dover rimuovere d’urgenza il dente del giudizio, causa di tanti problemi. 

Bene. 

Ora passiamo all’operazione vera e propria.

Come si rimuovono i denti del giudizio?

Vogliamo tranquillizzare i più impauriti dal dentista: l’operazione è ormai considerata di routine perché relativamente semplice ed effettuata in un tempo piuttosto breve (al più una mezz’ora). 

 Va sottolineato però – per il paziente – che si tratta comunque di un’operazione vera e propria, con una preparazione specifica e una convalescenza post operatoria – con delle buone pratiche da seguire (di cui abbiamo parlato qui).

Esistono diverse tipologie di operazioni a seconda della situazione del dente. Infatti, il dente del giudizio può essere: 

  • Erotto, ossia totalmente fuoriuscito e perfettamente visibile (il più facile da estrarre);
  • Semi Incluso, in parte ancora coperto da gengiva e che si vede solo in parte (un’operazione di media difficoltà);
  • Incluso, totalmente coperto e visibile solo tramite radiografie (la più complessa da effettuare). 

 

Nonostante ciò, il processo di estrazione è sempre lo stesso:

Seduta di controllo → Valutazione dell’intervento → Intervento vero e proprio (con anestesia) → Convalescenza post intervento → Guarigione

Un chirurgo orale competente saprà facilmente la situazione della tua bocca e valutare come e quando agire per risolvere il problema dei denti del giudizio.

 Spesso i denti del giudizio non hanno lo spazio sufficiente per erompere nell’arcata dentaria e possono rimanere completamente inclusi nell’osso o rimanere parzialmente erotti, favorendo il più delle volte il ripetersi di infezioni con dolore e gonfiore, danni ai denti adiacenti e difficoltà ad aprire la bocca. Questi processi prendono il nome di disodontiasi.
In alcuni casi devono essere estratti per motivi di affollamento dentario e per evitare recidive dopo trattamenti con apparecchi ortodontici. Generalmente, l’eruzione dei denti del giudizio avviene tra i 17 – 21 anni variabili tra individui di sesso differente.

Consigli post-operatori per la chirurgia orale

– Dopo un intervento chirurgico dentale è plausibile aspettarsi un moderato gonfiore, dolore e sanguinamento. L’utilizzo di una borsa di ghiaccio per le prime 12 ore, mantenuta e rimossa ogni 15 – 20 minuti, sulla zona del viso interessata può ridurre questi segni.

– Ad ogni intervento è associata una prescrizione farmacologica che va seguita attentamente.

– Nei primi giorno dopo l’operazione possono manifestarsi anche ecchimosi più o meno marcate e riduzione dell’apertura della bocca, in base alla predisposizione soggettiva del paziente e alla sede di intervento.

– In questo periodo è anche consigliato non fumare, non bere alcolici, non mangiare cibi piccanti e speziati ed evitare un’eccessiva attività fisica.

– Si consiglia inoltre di mantenere la zona pulita mediante sciacqui di collutorio contenenti clorexidina con concentrazione allo 0,12%.

– Non bisogna toccare la zona per le prime due settimane, perché il coagulo di sangue, promotore dei processi riparativi, è fragilissimo.

– Bisogna spazzolare attentamente il resto della bocca per mantenerla pulita il più possibile.

– Dopo le prime due settimane, si potrà spazzolare la ferita con uno spazzolino morbido, e associare a questo un collutorio alla clorexidina 0,12%.

– Si consiglia di dormire con la testa sollevata da due cuscini, avere una dieta semi liquida e fredda per le prime 24 ore, e mangiare dal lato opposto rispetto all’intervento.

Sedazione cosciente

La paura dell’intervento del chirurgo orale è molto più comune di quanto ci si possa aspettare e colpisce diversi pazienti che decidono di curare la propria dentatura con gli impianti dentali. 

Così, si crea un “problema”: da una parte c’è la volontà di ottenere il sorriso desiderato, dall’altra c’è la preoccupazione riguardo all’operazione stessa. 

“Mi farà male?“, “Andrà tutto bene?”, “Quanto durerà? Riuscirò a resistere per tutte quelle ore?” sono le principali preoccupazioni che sentiamo nel nostro studio a Torino, quando organizziamo un intervento con un paziente e che crescono con l’avvicinarsi della fatidica data. 

Per fortuna, esiste una soluzione sicura, efficace e non dolorosa che permette alle persone ansiose di vivere le fasi dell’operazione in assoluta serenità: la sedazione cosciente. 

Non va confusa con l’anestesia: infatti, per questo gruppo di persone, è spesso considerata insufficiente per coprire il dolore e, in alcuni casi, anche dannosa per la salute.  

Perciò, si è sviluppata la sedazione cosciente, un servizio che offriamo nel nostro studio per non escludere nessuno dalla possibilità di avere la dentatura che desidera ma senza dover vivere il “terrore” dell’operazione. 

Che cos’è e come funziona la Sedazione cosciente?

E’ una tecnica anestesiologica che ha lo scopo di far vivere al paziente una condizione di relax completo (ossia di rilassamento), per favorire l’amnesia (ovviamente solo dell’operazione) e il controllo del dolore. 

Il risultato? Il paziente, pur rimanendo cosciente e in grado di rispondere a domande e tenere una conversazione, non sente alcun dolore ma soprattutto non ricorda nulla dell’intervento in questione.  

Lo sottolineiamo nuovamente: La sedazione cosciente non tocca i riflessi e le capacità automatiche del corpo, come la capacità di mantenere la respirazione autonoma e di rispondere in modo adeguato agli stimoli fisici e ai comandi verbali. 

Il processo è molto semplice: Innanzitutto, prima di effettuare la sedazione, l’anestesista o il chirurgo orale responsabile controlla la storia clinica del paziente. Infatti, prima di procedere, è bene effettuare una valutazione qualche giorno prima così da andare ad identificare le tecniche chirurgiche e di sedazione più adatte al caso specifico. 

Stabilito che il paziente può essere sottoposto a questa tecnica si procede con la sedazione, che si pratica come se fosse una flebo ospedaliera in cui, tramite via endovenosa, si somministrano i farmaci. Nel corso della sedazione i parametri vitali vengono costantemente monitorati. In alcuni casi, ai farmaci si associa anche l’inalazione del protossido d’azoto, che unito all’ossigeno non presenta alcuna controindicazione. 

Il protossido d’azoto inoltre, viene eliminato nel giro di 2-3 minuti, per cui l’unica raccomandazione è di non mettersi immediatamente alla guida. 

Ovviamente, la riuscita della sedazione dipenderà molto dal personale che la pratica (se ha seguito i corsi di specializzazione ed è altamente formato) e che, anche da parte del paziente, tutta la procedura sia seguita con particolare attenzione alla sicurezza e che sia svolta negli ambienti dedicati. Noi dello studio del Malvò pratichiamo anche questo tipo di anestesia e, per tranquillizzare anche le persone più agitate, abbiamo anestesisti specializzati in questa procedura – così da garantirti la massima sicurezza e professionalità. 

I pazienti adatti alla chirurgia orale

Come dicevamo all’inizio (ed è anche il motivo per cui è nata questa procedura di trattamento) è molto utile e utilizzata per i pazienti ansiosi, pazienti cardiopatici, ipertesi e perfino epilettici. In più, anche per chi è terrorizzato dal dentista e dell’operazione è la scelta ideale per ridurre la portata negativa di stress e delle forti emozioni. Ovviamente, questo trattamento è aperto anche alle persone portatori di handicap che, spesso per timore e quindi per eccessiva irrequietezza, fanno fatica a vivere con serenità il momento delle cure odontoiatriche.  Il punto di arrivo è il paziente che vive con maggiore tranquillità l’operazione e si riducono aggressività, agitazione e disordini motori (tremori dovuti alla paura e simili). Non è consigliata alle donne in stato di gravidanza, sia nei primi tre mesi che nel terzo trimestre, in quanto c’è la possibilità che la sedazione porti ad un parto anticipato. Andrebbe evitata anche in caso di difficoltà respiratorie, forti raffreddori, bronchiti croniche dato che potrebbe peggiorare la situazione della persona. Fra le controindicazioni (e perciò sconsigliato a persone che ne soffrono) anche altre malattie gravi come broncopolmoniti acute, enfisema, sclerosi multipla, miastenia e simili. 

I farmaci utilizzati

La sedazione cosciente passa tramite la somministrazione di alcuni farmaci nell’organismo. Ma quali sono e a cosa servono di preciso? I farmaci impiegati sono analgesici o sedativi con effetti ansiolitici, che devono essere combinati tra loro in modo preciso e mirato. La modalità di somministrazione e la quantità utilizzata viene decisa dall’anestesista (e/o dal dentista specializzato) e dipendono dalle caratteristiche fisiche (peso, età, etc.) e mediche (allergie ai farmaci, stato di salute) del paziente. 

I 4 Vantaggi della chirurgia dentale

Per concludere, è bene che ti illustriamo quali siano i vantaggi della sedazione cosciente rispetto alla classica anestesia locale. Quali sono i vantaggi di impiegare questa tecnica associata alla chirurgia orale?

  1. L’ansia sparisce completamente e insieme, anche la preoccupazione di dover rimanere alla poltrona per tante ore per tutta l’operazione;
  2. I tuoi parametri vitali (come cuore e pressione) vengono monitorati in ogni momento dell’operazione; 
  3. I farmaci utilizzati ti permettono di essere certo di non sentire nulla durante l’operazione perché durano il tempo necessario e non c’è il rischio che durino di più o di meno (a differenza dell’anestesia locale); 
  4. Chi somministra i farmaci, è formato affinché alla fine dell’intervento non proverai dolore, e non avrai problemi di stomaco. 

 

Come ripetiamo spesso, per capire se una persona può effettuare o meno la sedazione cosciente, è bene eseguire un primo controllo dal chirurgo orale per capire se ci sono rischi e/o controindicazioni. Ecco perché consigliamo sempre di fare un primo incontro conoscitivo nel nostro studio a Torino per capire se ci sono le condizioni ideali per poter procedere.  

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