
GNATOLOGIA TORINO
la gnatologia è una branca del odontoiatria. Il dentista gnatologo è specializzato nella cura dell’apparato stomatognatico: la bocca, articolazione della mandibola con il cranio e meccanismi masticatori che possono causare condizioni muscolari e/o articolari dolorose, i disturbi temporomandibolari.
Il compito principale di questa disciplina è quindi quello di studiare e garantire il corretto rapporto tra le arcate dentarie e, pertanto, della mandibola, sia tra di loro che con la base del cranio.
Purtroppo, non tutti i dentisti hanno conoscenze di gnatologia, infatti la figura dello gnatologo è una figura molto ricercata: lo gnatologo è un odontoiatra che successivamente è diventato esperto di questa branca in particolare.
Se la visita dal dentista deve avvenire almeno una volta ogni sei mesi, non ci sono raccomandazioni ulteriore per visitare lo gnatologo, a meno che non si manifesti una sintomatologia specifica: se si osserva il digrignamento dei denti (bruxismo), l’asimmetria del viso o delle labbra, click o scricchiolii durante la masticazione e la chiusura dei denti, mal di denti, insieme al dolore al collo e alla colonna vertebrale, allora si dovrebbe anche visitare uno gnatologo.
La visita gnatologica
Un bravo gnatologo esamina l’occlusione della mascella superiore e inferiore e identifica come i denti superiori e inferiori si adattano gli uni agli altri, esamina inoltre il funzionamento delle articolazioni e dei muscoli delle mascelle. Uno gnatologo è una figura diversa dal chirurgo maxillo facciale.
Studia le relazioni tra le mascelle, tra i denti in occlusione e articolazione. L’occlusione comprende ogni contatto fisiologico tra i denti superiori e inferiori, mentre la fase dinamica è l’insieme dei movimenti che l’arcata inferiore, la mandibola esegue durante alcuni movimenti di esercizio: l’apertura e la chiusura, lo spostamento avanti indietro, la massima apertura e il serramento dei denti, che sono quelli che si fanno durante il normale funzionamento (masticare, parlare, deglutire…). I movimenti che avvengono durante il digrignamento notturno hanno una dinamica un po’ diversa per questo ci si avvale del bruxchecker per coglierli.
Durante il trattamento gnatologico, il movimento della mandibola viene registrato. Questo trattamento è completamente indolore, dura solo un’ora durante la quale si chiede al paziente di eseguire determinati movimenti con la bocca. L’utilizzo del condilografo che serve a fare quest’analisi, è stato quasi soppiantato.
Inoltre, lo gnatologo deve necessariamente valutare la condizione della colonna vertebrale e dei muscoli adiacenti e, se necessario, può prescrivere una risonanza magnetica dell’articolazione temporomandibolare in posizione aperta e chiusa.

Cosa sono le articolazioni temporomandibolari?
Le articolazioni temporomandibolari (ATM) sono le 2 articolazioni che collegano l’osso della mandibola al cranio. Più specificamente, sono le articolazioni che scorrono e ruotano davanti a ciascun orecchio e sono costituite dalla mandibola (la mascella inferiore) e dall’osso temporale (il lato e la base del cranio). Le ATM sono tra le articolazioni più complesse del corpo: queste articolazioni, insieme a diversi muscoli, permettono alla mandibola di muoversi su e giù, da un lato all’altro, in avanti e indietro.
Quando la mandibola e le articolazioni sono allineate correttamente, possono avvenire azioni muscolari fluide, come masticare, parlare, sbadigliare e deglutire; quando non sono allineate, né sincronizzate nel movimento, possono verificarsi diversi problemi: i disturbi temporomandibolari (TMD).
I disturbi temporomandibolari sono disturbi dei muscoli della mandibola, delle articolazioni temporomandibolari e dei nervi associati al dolore cronico del viso. Qualsiasi problema che impedisce al complesso sistema di muscoli, ossa e articolazioni di lavorare insieme in armonia può provocare un disturbo temporomandibolare.
Quali sono le cause dei disturbi temporomandibolari?
In molti casi, la causa effettiva di questi disturbi può non essere chiara. A volte la causa principale è uno sforzo eccessivo sulle articolazioni della mascella e sul gruppo muscolare che controlla la masticazione, la deglutizione e la parola. Questo sforzo può essere il risultato del bruxismo: l’abituale, involontario stringere o digrignare i denti.
Tuttavia anche un trauma alla mascella, alla testa o al collo può causare il TMD. Anche l’artrite e lo spostamento dei dischi dell’articolazione della mascella possono causare dolore da TMD.
Un recente studio del National Institute of Dental and Craniofacial Research ha identificato fattori clinici, psicologici, sensoriali, genetici e del sistema nervoso che possono mettere una persona a maggior rischio di sviluppare il TMD cronico:
- dolore alla mandibola (spesso più diffuso al mattino o nel tardo pomeriggio)
- mal di testa
- dolore che si diffonde dietro gli occhi, al viso, alle spalle, al collo e/o alla schiena
- mal d’orecchi o ronzio nelle orecchie (non causato da un’infezione del canale uditivo interno)
- click della mandibola
- blocco della mandibola
- movimenti limitati della bocca
- stringere o digrignare i denti
- un cambiamento nel modo in cui i denti superiori e inferiori si incastrano
Nel caso in cui si verifichino i problemi di cui sopra, lo gnatologo ti consiglierà uno o più di questi trattamenti:
- riposo dell’articolazione temporomandibolare
- Ortognatodonzia
- Ricostruzione dei denti per ottenere una corretta occlusione
- farmaci o antidolorifici
- tecniche di rilassamento e gestione dello stress
- un apparecchio ortopedico o un paradenti da indossare in bocca (per ridurre il digrignamento dei denti)
- allenamento della postura
- cambiamenti nella dieta (per riposare i muscoli della mascella)
- impacchi caldi e di ghiaccio
- chirurgia


CASO STUDIO
ANDREA V.
Il paziente ha l’abitudine di digrignare i denti per questo motivo la maggior parte di questi erano fortemente abrasi tanto che il sorriso del paziente risultava compromesso e i denti posteriori soffrivano di ipersensibilità perché la zona interna del dente costituita dalla dentina non era più ricoperta da smalto. Abbiamo…


CASO STUDIO
ANTONIO C.
Il paziente ha l’abitudine di digrignare i denti per questo motivo la maggior parte di questi erano fortemente abrasi tanto che il sorriso del paziente risultava compromesso e i denti posteriori soffrivano di ipersensibilità perché la zona interna del dente costituita dalla dentina non era più ricoperta da smalto. Abbiamo…

Angela di Nardo

Mi sono trovata benissimo!!! Tutti gentili e professionali. Lo studio è impeccabile e le attrezzature moderne.

Oleg Tabari

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