Il bruxismo

bite

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Cos’è il bruxismo?

Il termine medico bruxismo deriva dal greco βρύκω o βρύχω e indica la tendenza a digrignare i denti chiudendo con forza la mascella. Può capitare a tutti e non c’è una causa specifica per questo movimento. Chi ne soffre, infatti, digrigna in maniera involontaria i denti. Secondo le statistiche questo problema coinvolge circa l’8-9% della popolazione.

Spesso si può manifestare di notte e in molti casi può provocare dei problemi ai denti che vengono strisciati e sfregati tra loro. Di solito ogni atto di bruxismo dura da cinque a nove secondi e durante la notte questo movimento si ripete più volte. Tra le possibili cure di questa patologia si possono utilizzare degli appositi distanziatori chiamati bite. Naturalmente la cosa migliore da fare è rivolgersi ad uno specialista che può trovare la soluzione adatta ad ogni paziente.

In questo articolo parleremo delle diverse tipologie di bruxismo, delle cause, dei sintomi, dei rimedi e del bruxismo nei bambini, per darti informazioni utili su questo problema e consigli su come affrontarlo al meglio.

Bruxismo diurno e notturno

Il bruxismo diurno è facile da avvertire e si manifesta in un comportamento consapevole che però non si riesce ad evitare, mentre il bruxismo notturno nella maggior parte dei casi non viene avvertito dalla persona affetta da questo disturbo. Il bruxismo diurno di solito è accompagnato anche da quello notturno.

Il bruxismo diurno, essendo più facile da individuare, è anche più semplice da curare. Basta recarsi dal dentista per porre rimedio al problema causato dal digrignare i denti. La cura del bruxismo notturno, invece, è ben più complessa. Una persona che soffre di bruxismo è probabile che al suo risveglio abbia dolore temporo-mandibolare dovuto all’affaticamento dei muscoli coinvolti nella masticazione.

Per capire lo sforzo a cui sono soggetti questi muscoli, devi pensare che di solito i muscoli della masticazione dovrebbero “lavorare” per massimo un paio di ore al giorno. Il digrignare i denti, invece, causa un uso prolungato di tali muscoli, soprattutto se avviene nelle ore notturne.

Degli studi effettuati sul bruxismo notturno attraverso delle rilevazioni elettroencefalografiche è emerso che il disturbo si presenta soprattutto durante la seconda fase del sonno. Per capire le cause e curare i sintomi è necessario ricorrere ad uno specialista.

Quali sono le cause del bruxismo?

Prima di tutto bisogna dire che non è facile individuarne le cause. Tra i principali motivi che possono concorrere a far emergere questo disturbo ci possono essere l’ansia, lo stress, problemi emotivi e psicologici, disturbi del sonno, una malocclusione o un cattivo allineamento della mandibola.

Un’altra causa può essere individuata anche nei disturbi neurologici che provocano movimenti involontari. Per questi sintomi occorre rivolgersi ad un neurologo.

Una ricerca ha trovato un collegamento tra il bruxismo e la deglutizione spontanea, che avviene normalmente ogni 4 minuti e si verifica sia durante il sonno sia durante la veglia. Affinché la deglutizione avvenga in modo normale occorre che la mandibola sia ben centrata e libera di muoversi. Pertanto, se durante il sonno si assumono posizioni non corrette, i muscoli preposti a tale funzione sono costretti ad uno sforzo maggiore per riportare la mandibola nella giusta posizione.

Tra le altre cause ci possono essere anche il fumo, il consumo di droghe, l’abuso di alcolici e caffeina.

Quali sono i sintomi del bruxismo?

I sintomi sono diversi: dalla lesione all’usura dei denti, dal dolore della mascella al dolore alle orecchie, fino al mal di testa. Per quanto riguarda i denti, gli effetti possono causare l’aumento della loro sensibilità, dovuta alla perdita dello strato di smalto, ma anche lo scheggiarsi dei denti stessi.

Per effettuare una diagnosi corretta è sufficiente una visita del dentista affinché possa verificare lo stato di salute dei denti del paziente. Lo specialista può richiedere degli accertamenti, come una radiografia ortopanoramica, per controllare se ci sono problemi nell’allineamento delle arcate dentarie oppure una polisonnografia, un esame specialistico che viene eseguito da un esperto in medicina e igiene del sonno per verificare l’andamento del risposo notturno del paziente.

Quali sono i rimedi del bruxismo?

Uno dei rimedi del bruxismo più utilizzati è il bite, che consiste in un paradenti che il paziente deve potare durante la notte per evitare lo sfregamento dei denti. Talvolta possono essere necessarie anche delle cure dentali specifiche per correggere la malocclusione, per riallineare le mandibole e per ridurre i punti di contatto anomali tra i denti.

Se è causato dallo stress, tra i rimedi che si possono adottare c’è quello di utilizzare delle tecniche di rilassamento come ascoltare la musica, far un bagno caldo e fare attività fisica, senza esagerare, ma con costanza. Può essere utile anche evitare di bere alcolici, caffè e tè dopo cena.

In alcuni casi, si può ricorrere anche ad uno psicoterapeuta che può aiutare il paziente a risolvere i problemi che causa del bruxismo.

Tutti questi rimedi del bruxismo hanno lo scopo di proteggere i denti, ma anche di migliorare la qualità della vita e del sono delle persone.

Il bruxismo nei bambini

A soffrirne non sono solo gli adulti, ma anche i bambini. Il bruxismo nei bambini è così frequente che ne soffrono 3 bambini su 10 con un’età inferiore ai cinque anni. Spesso i genitori non se ne accorgono e non viene diagnosticato, e il problema si risolve in maniera spontanea.

Il bruxismo tende a scomparire durante l’adolescenza, essendo legato alla crescita e allo sviluppo della mandibola e dei denti. Per evitare lo sfregamento involontario dei denti, si può utilizzare anche per i bambini un bite. In questo caso bisogna rivolgersi ad un dentista in grado di creare un bite su misura per la dentatura del bambino.

Nel caso in cui il bruxismo nei bambini sia causato da iperattività, nervosismo e disturbi del sonno è consigliato consultare uno specialista che potrà valutare gli opportuni rimedi. Nei casi più gravi si può ricorrere anche all’intervento di un neuropsichiatra infantile che può prescrivere dei farmaci in grado di migliorare la qualità del sonno del bambino e controllare i movimenti involontari.

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