L’iper sensibilità dentale o il fastidio da denti sensibili, sintomo che colpisce moltissimi italiani, è causato dall’esposizione della dentina, costituente sia della corona che della radice del dente. La dentina della corona è anatomicamente protetta dalla smalto, quella della radice dal cemento radicolare e dalla gengiva.
Lo smalto può essere perso sia per erosione dovuta ad una alimentazione ricca di sostanze acide come le bevande gassate, per reflusso gastroesofageo, per carie e quindi per attacco da parte dei batteri della bocca, oppure per abrasione dovuta ad uno spazzolamento troppo energico o per il digrignamento dei denti o bruxismo.
La dentina è una matrice con tanti canali o meglio tubuli all’interno. Questi sostengono il trofismo del dente, ma permettono anche la trasmissione degli stimoli legati al freddo e al caldo o alle sostanze zuccherine fino alla polpa interna dove si trova il nervo del dente. Il nervo può provocare dolore con varia intensità, dando origine ad una iper sensibilità dentale.
La terapia dell’ipersensibilità dentale può agire a diversi livelli.
In primis, è necessario individuare ed eliminare tutte le abitudini quotidiane che possano danneggiare i denti come per esempio uno spazzolamento troppo aggressivo, l’assunzione di succhi di frutta e bevande gassate. Uno volta corretti gli stili di vita sbagliati, si può valutare se il sintomo persiste, sapendo che lo smalto perso non si rigenera né le gengive che si sono ritirate possono recuperare di molto la loro posizione.
L’odontoiatra in prima visita deve dare molto importanza a faccette di usura e abrasioni dovute al digrignamento dei denti, erosioni al colletto, ovvero la zona di giunzione tra corona e radice, che trova proprio al livello di ristagno della saliva che veicola le sostanze acide introdotte con la dieta, nonché recessioni gengivali, carie e fratture della corona del dente.
Il primo rimedio può essere adottato dal paziente direttamente a casa con l’utilizzo di colluttori, mousse desensibilizzanti e dentifrici che aiutano la remineralizzazione del dente.
L’odontoiatra può sigillare la dentina esposta eseguendo dei restauri per ridare al dente la sua anatomia e funzione originale oppure mediante l’utilizzo del laser chiudere i tubuli dentinali aperti esposti nel cavo orale.
Se questo primo step non è sufficiente per risolvere il problema, si può passare a procedure più invasive ovvero alla ricopertura alla ricopertura chirurgica delle radici. Questa metodica ha il vantaggio soprattutto di risolvere i problemi estetici causati dall’abbassamento delle gengive.
L’intervento consiste nel riposizionamento della gengiva sottostante la radice esposta al di sopra di essa, a volte con l’aggiunta di un prelievo di gengiva dal palato per migliorare la qualità del tessuto riportato più in alto. Anche questa procedura, purtroppo, non ha un tasso di successo assoluto. L’ultima possibilità nonché quella più invasiva è la devitalizzazione del dente.
Le forti abrasioni dentali possono portare anche esse a sensibilità dentale. Il trattamento di questo quadro clinico è diverso perché oltre a valutare l’aspetto delle radici entra in gioco la correzione dell’occlusione del paziente ovvero come le arcate dentali ingranano. Questo aspetto è molto importante anche per la postura e svolge un ruolo anche in alcune cefalee.
Consigliamo a tutti i pazienti di sottoporsi alle visite di controllo semestrali per intercettare qualsiasi campanello d’allarme e consigliamo di correggere alcune abitudini scorrete per la salute della bocca come l’eccessiva assunzione di bevande gassate o l’utilizzo di spazzolini o dentifrici troppo abrasivi.
Una dieta con un alimentazione meno acida o scegliere di mangiare verdure e ortaggi a foglia larga che hanno la capacità di ripulire la superficie del dente durante la masticazione può aiutare a prevenire l’insorgere dell’ipersensibilità dentale.
Se hai problemi di sensibilità dentale non esitare a prenotare una visita presso lo Studio Odontoiatrico Del Malvò situato a Torino.